La chimica è il primo settore industriale per consumo di gas naturale e il secondo per l’energia elettrica.
È chiaro che un comparto così strategico per lo sviluppo e la sicurezza del nostro paese non possa sostenere a lungo l’aumento dei costi energetici di questo periodo. Tutti gli analisti dicono però che non si prevedono a breve diminuzioni sensibili. Il divario nei costi energetici è il più grave fattore di potenziale delocalizzazione delle produzioni chimiche italiane, non solo verso aree lontane e a basso costo, ma anche verso altri Paesi europei.
Un recente studio di Federchimica sull’industria chimica ha reso oggettiva la situazione. Per leggere il documento completo della ricerca basta fare clic qui.
La transizione energetica è diventato quindi un tema fondamentale per la sopravvivenza del tessuto industriale italiano, superando tutti i dubbi e le ritrosie che si incontravano quando si affrontavano questi temi. Fino a poco tempo fa infatti, l’efficientamento energetico e soprattutto la produzione e il consumo di energie da fonti rinnovabili erano considerati argomento per salotti buoni o teorici lontani dal mondo del lavoro reale. Oggi invece, investire su Cogenerazione, fotovoltaico, interrompibilità, monitoraggio dinamico dei consumi è obbligatorio per la sopravvivenza di interi comparti.
Il rischio però è quello di affrontare questi investimenti senza una visione integrata e strategica della gestione dell’energia.
Ego energy da molti anni offre soluzioni innovative per le aziende che vogliono trasformare la transizione ecologica in una occasione di crescita economica e di investimento produttivo.
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